Note, impressioni e appunti di vario interesse.

venerdì, maggio 28, 2004

Incitatus (ovvero Berlusconi e Caligola) 

Prendendo spunto da un articolo di Nicola Tranfaglia sulle somiglianze tra Berlusconi e Caligola, sono andato a cercare il passo di Svetonio dove si dice che Caligola voleva fare console il suo cavallo. Eccolo qui, con mia traduzione. (si vede che oggi non ho molta voglia di lavorare?)


Incitato equo, cuius causa pridie circenses, ne inquietaretur, uiciniae silentium per milites indicere solebat, praeter equile marmoreum et praesaepe eburneum praeterque purpurea tegumenta ac monilia e gemmis domum etiam et familiam et supellectilem dedit, quo lautius nomine eius inuitati acciperentur; consulatum quoque traditur destinasse.Il giorno prima dei giochi circensi, per non disturbare il cavallo Incitatus soleva comandare ai miliziani di far rispettare il silenzio nelle sue vicinanze; e gli aveva dato in dono una stalla di marmo e una mangiatoia d'avorio, coperte purpuree, monili con gemme, e anche una casa con suppellettili e schiavi, in modo da poter accogliere in maniera degna coloro che invitava a suo nome. Si dice anche che lo volesse nominare console.

(Svetonio, Vita di Caligola, LV)

Oltre a identificare il cavallo con i senatori, come fa Tranfaglia, magari si puo' anche identificare Incitatus con il Milan, o con l'impero mediatico berlusconico...

L'arca di Noe' 

Stamattina ho sentito alla radio BBC che in Francia e' in corso un dibattito intenso (a tutti i livelli) per introdurre nella Costituzione articoli legati alla protezione dell'ambiente ("costituzionalizzare l'ambiente").

Leggete qui parte dell'intento:
« en s'intégrant dans le bloc de constitutionnalité [...], la Charte [de l'environnement] encadrera l'activité du législateur. Les lois pourront être sanctionnées par le Conseil constitutionnel ou faire l'objet de réserves d'interprétation ».

C'est sans doute en cela que réside l'intérêt premier de la Charte.

La priorité accordée à l'environnement ne pourra plus être une simple affaire de discours, susceptible d'être remise en question au gré des lois adoptées. De même, à défaut de révision constitutionnelle, il sera impossible de ratifier ou d'approuver un traité international dont une disposition aurait été déclarée contraire aux principes environnementaux introduits par la Constitution.

Maggiori dettagli si trovano nel sito dedicato alla Charte de l'environnement.

Sigh. Non posso fare a meno di pensare ai nostri dibattiti italiani (costituzionali e no), e non penso che questa sia esterofilia.

Davide

PS: il titolo "L'arca di Noe'" e' naturalmente un tributo all'ingegno metaforico del Capo; a me ha fatto venire in mente l'album omonimo di Battiato del 1982, e in particolare il brano La Torre (mi e' sempre piaciuto).

PPS: non c'entra molto (o forse si'), ma non posso fare a meno di citare questa uscita di ieri di Sandro Bondi (Forza Italia):
Forza Italia non e' solo una forza di governo [...], ma e' soprattutto una grande forza morale e spirituale.
(corsivo mio) Brrrr...

giovedì, maggio 27, 2004

netstrike contro Urbani... 

E' stato indetto dal sito bobi2001.it (bobi sta per boicotta il biscione), uno netstrike, ovverosciopero della rete, per il giorno lunedi 31 maggio 2004 dalle 15.00 alle 15.45. Per partecipare basterà collegarsi al sito www.beniculturali.it in quel periodo. Allego qui il testo e le motivazioni del netstrike:


Netstrike (Girotondo telematico) contro il sito del Ministro Urbani
(www.beniculturali.it)
IL 31 MAGGIO, SE NON VERRA' MODIFICATO IL DECRETO
URBANI
L'altro giorno è stato approvato (in tutta fretta) il decreto legge
Urbani in Senato.
Questi i due punti sui quali non siamo d'accordo:
1) A fronte di un abbassamento della sanzione amministrativa per
chi scarica file (da 1500 a 154 euro) è comparso il penale (4 anni
di reclusione) per chi "trae profitto" dai file illegali (ossia tutti
coloro che non hanno la copia originale di ciò che viene
scaricato, cioè tutti).
2) Rifacendosi ad una legge del 1939, chiunque gestisca siti
(anche amatoriali) deve avere 2 copie di ciò che pubblica
depositate a Roma e Firenze (verrà precisato meglio dove,
successivamente). E' logico che così la maggioranza dei siti
amatoriali e di associazioni, organizzazioni di volontariato, pagine
personali, dovranno chiudere. La rete sarà riservata ai siti
superprofessionali che potranno fare il bello ed il cattivo tempo. Si
bloccherà la libera circolazione di notizie.
Anche noi, come molti altri, ci rifaciamo all'articolo 3 della nostra
Costituzione, che afferma: ""E` compito della Repubblica
rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica,
economica e sociale del Paese." e chiediamo che venga
rispettato.
PER QUESTI MOTIVI ABBIAMO ORGANIZZATO UN
GIROTONDO TELEMATICO (NETSTRIKE) PER LUNEDI' 31
MAGGIO 2004 DALLE 15 ALLE 15.45 NEL CASO IN CUI
PRIMA IL DECRETO NON VENGA MODIFICATO
Con questa azione (simbolica e nonviolenta) INVITIAMO TUTTI I
CITTADINI (nel caso in cui prima non venga cambiato) A
COLLEGARSI CONTEMPORANEAMENTE
AL SITO www.beniculturali.it dalle 15 alle 15.45 di lunedì 31
maggio, per dare voce alla nostra protesta: non accetteremo
che questo decreto impedisca la libera circolazione delle idee e
penalizzi la libertà e l'eguaglianza dei cittadini.


Ciao
Ceci

mercoledì, maggio 26, 2004

qundo lo diceva lui... 

da Travaglio su repubblica.it

Ciao,
Ceci

Ma guarda chi scrive al Corriere... 

La "furbizia" delle case farmaceutiche

:-)

Ciao,
Davide

lunedì, maggio 24, 2004

dimenticavo... 

Non so se l'avevo già postato. In Spagna Zapatero aveva promesso di abbassare il costo della cultura: per quanto riguarda l'iva nel caso dei dischi, il ribasso sarà drastico, dall’attuale 16% calerà al 4, mentre per i libri passerà dal 4% a un simbolico 1.

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/04_Aprile/30/ivacd.shtml

ariciao,
Cesare

avanti bigotti... 

Guardate qui e scoprite quanto è ancora bigotta la Chiesa di Roma. Ma è possibile che ancora nel 2004 questi debbano ancora assillarci con le loro teorie moraliste e bigotte peraltro assolutamente ovvie e scontate?
Saluti,
Cesare

domenica, maggio 23, 2004

carina... 

provate a digitare la parola "incapace" sulla pagina iniziale di google e cliccate su "mi sento fortunato"....

giovedì, maggio 20, 2004

Fino al raggiungimento della democrazia 

A me pare che pochi sottolineino un fatto ovvio. Tra tutte le idiozie sentite nel corso della vicenda "guerra in Iraq", credo che una delle piu' fondamentali sia quella
1) che si sia in Iraq per portare la democrazia, e che quindi
2) si resti in Iraq fino all'ottenimento di tale risultato.

Prima dell'inizio della guerra in molti chiedevano: ma quando Saddam sara' stato vinto (perche' militarmente nessuno poteva dubitare che sarebbe stato battuto), quale e' la vostra strategia, signori Bush, Blair, Berlusconi e amici? Nessuna risposta mi risulta sia mai stata data, se non appunto la idiozia massima "porteremo in Iraq la democrazia". Ora, veramente non so cosa pensare (a livello intellettuale e morale) di chi sostiene una cosa del genere.

C'e' un articolo abbastanza recente (22/4/2004) di Paul Sullivan, professore di economia alla National Defence University di Washington, intitolato "Non ci sono strade facili verso la democrazia nel mondo arabo". Dice cose tutto sommato ovvie, ma proprio per questo ancora piu' soprendenti, visto che tali ovvieta' non solo sono state disattese all'inizio della guerra, ma vengono contraddette ogni giorno nella giustificazione alla continuazione della stessa guerra (anzi, sono ovvieta' talmente ovvie che a volte fa bene ripeterle a noi stessi per vedere lo stato della nostra stessa democrazia). Se vi va, dategli un'occhiata.

Non e' quindi tanto questione di dare "i poteri a questo" o "i poteri a quello" per poter discriminare su "andiamo" o "restiamo": mi pare che occorra spingere perche' "il cambio di rotta", ora invocato anche da Berlusconi (!), sia un cambio che preveda prima di tutto una strategia politica e un cambio di mentalita': una cosa di cui tuttora non vedo traccia. Io mi auguro che anche nel dibattito politico vengano fatte emergere queste considerazioni.

Davide

decreto Urbani 

Il decreto Urbani è legge dello stato.

Qui la cronaca dell'ennesima pessima legge del governo Berlusconi. C'è da sottolineare il fatto che l'Italia è l'unica nazione al mondo che tarpa le ali alla crescita della rete internet. Nemmeno negli Stati Uniti, dove le major cinematografiche e discografiche sono molto più potenti, si è arrivato a tanto. In Italia invece vincono loro, la Siae, la Medusa del presidente del consiglio. E questo è ciò che dice l'Agis....
Infine ecco un thread su un forum su cui si discute sull'argomento.

Ancora un paradosso: il ministro Urbani ha promesso che farà una legge per migliorare questa appena approvata ( e l'opposizione tutta ci crede visto che ha ritirato tutti gli emendamenti ostruzionistici). Allora mi chiedo: che senso fa approvare una legge se si sa che a breve se ne farà un'altra che cambierà la prima?

A presto,
Cesare


P.S.: rimango con molti dubbi e al più presto aderirò alla seguente iniziativa:

INIZIATIVA

quote:
--------------------------------------------------------------------------------
Beppe Caravita ha parlato con Paolo Nuti, presidente Aiip, cofondatore di internet in Italia e vecchio amico.

Lui è a Bruxelles ma hanno concordato per la seguente iniziativa.


Ecco l'email:

Questa e mail verrà mandata da migliaia di utenti ai propri provider:

Anonimi ha scritto:
Oggi parte questa lettera al mio provider.
Propongo di inviarne quante più possibili DA SUBITO


Con la presente Vi comunico quanto segue:

se entro 60 gg dalla data di scadenza del mio contratto, l'ormai famigerato decreto Urbani, convertito in legge il 18/05 c.a., non sarà stato modificato
- eliminando il bollino SIAE,
- eliminando la tassa su supporti e masterizzatori
- ripristinando lo scopo di lucro al posto del semplice profitto come discrimine fra uso personale e industria del falso,
Vi verrà inviata dal sottoscritto comunicazione di disdetta del servizio ADSL.

So benissimo che la Vostra Azienda non ha niente a che fare con tale decreto, anzi, è probabilmente contraria, tuttavia converrete con me che sarete Voi a dover subire le conseguenze di un probabile calo di interesse nei confronti della banda larga, prodotto dalla suddetta legge.
Di conseguenza, Vi invito a fare quanto in Vostro potere per rimuovere le assurdità di cui sopra, che ostacolano gravemente lo sviluppo di internet nel nostro paese e quindi nuociono al Vostro business.
Se questo governo non si cura minimamente delle opinioni della gente, forse sarà più sensibile alle pressioni delle aziende.

RingraziandoVi anticipatamente per quanto potrete fare, Vi invio cordiali saluti


Credo che l'Aiip, che ci ha sempre sotenuto nella nostra capagna per una internet aperta e serena per tutti, vorrà dare notizia di questo sciopero dell'Adsl mirato a che il ministro Urbani rispetti puntualmente gli impegni pubblicamente presi.


Diffondete la notizia con lettera in altri forum e tramite e-mail

Grazie e dateci una mano! Abbiamo tutti interesse a una internet aperta, serena e in crescita per tutti!

mercoledì, maggio 19, 2004

Buon anniversario! 

Un caloroso applauso ai nostri Sposi!
Tanti auguri ai genitori di Irene per il loro terzo anniversario di matrimonio ed il loro primo festeggiamento con prole al seguito!
Un bacione.
Ivana e Valerio

lunedì, maggio 17, 2004

Un nuovo blog: U of London Bachelor of Divinity 

Ho creato un blog in cui metto note, appunti, considerazioni relativi ai miei studi per il Bachelor of Divinity all'Universita' di Londra e argomenti annessi. Ovviamente se volete dare un'occhiata siete i benvenuti, l'indirizzo e' questo. Visto che gli studi sono in inglese, anche il blog e' generalmente in inglese.

Ciao,
Davide

Che genio... 

Grazie Ceci per il link sulla nuova genialata di Urbani.

Sulle Urbanate:

Davide

domenica, maggio 16, 2004

il polo delle libertà... 

come si può vedere mai nome fu più azzeccato...
http://punto-informatico.it/p.asp?i=48151

Praticamente chi tiene un sito su un host italiano sarà tenuto ad inviare i contenuti del sito alle biblioteche centrali di Firenze e Roma. E' a dir poco paradossale: si sa che i siti internet sono in perenne evoluzione (quindi ad ogni variazione bisogna inviare il dischetto o i 1000 dvd a seconda dei contenuti), le biblioteche centrali fanno fatica a catalogare quello di loro competenza (ce li vedete a dover catalogare i siti più disparati? dal nostro a quello di cucito della pensionata di Canicattì...).
Poi come dobbiamo inviare i dati? Pagando le spese postali? Mandando mega e mega via web così da intasare ancora di più la rete? E i cd chi li paga? Noi? Ma se li paghiamo noi non vogliamo pagare la tassa alla Siae (sapete che in Italia su ogni cd vergine acquistato una parte del costo è dovuto alla SIAE indipendentemente dal fatto che i cd servano per metterci canzoni di Springsteen o foto dlle vacanze?)

Ancora una volta la sensazione è che il ministro Urbani sia veramente ignorante, ossia che non conosca nulla della materia di cui è tenuto a legiferare.

A presto,
Cesare

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